La globalizzazione della solitudine


Oggi ho notato che il mio precedente articolo, tre foto scattate al mare, ha riscosso l’attenzione di una “blogger”, il cui sito ho subito visitato.

Belle parole, giuste immagini, ottima scelta cromatica, almeno secondo i miei gusti.

Ho letto con piacere ciò che la ragazza vi aveva scritto, e mi ha dato da pensare.

Le parole sono importanti, a volte più delle immagini.

E’ sempre difficile scegliere se scrivere o no  a margine di una foto.

“What is done can’t be undone”, e questo è ancor più vero oggi, con questa globalizzazione della solitudine.

Dovrebbero aggiungere, negli atlanti, anche le linee della comunicazione wireless mondiale.

Sono sicuro che il nostro pianeta scomparirebbe sotto una ragnatela fittisima di contatti vacui e virtuali.

La tempesta sta arrivando.

Ieri, in riva al mare, stava effettivamente arrivando.

STORM?

Negli atlanti

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